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L’ottimismo

21 September 2015
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In questo periodo, sarà la congiuntura di alcuni fenomeni sociali ed economici nei quali siamo ultimamente coinvolti, che sempre più spesso mi trovo a parlare in azienda di Resilienza. Di Ottimismo.

Condivido l’assunto di Martin Seligman, secondo il quale “è fondamentale il modo di guardare la vita”. Lui fa dell’ottimismo un ingrediente essenziale del benessere e del successo. Numerose ricerche attestano, infatti, che gli ottimisti si ammalano meno, vivono più a lungo, riescono meglio sia a scuola che nel lavoro, hanno una vita di relazione più ricca e hanno più probabilità di avere successo.

L’ottimista, di fronte al successo, pensa senza dubbio che questo dipenda dalle sue abilità e dal suo impegno e vede quindi confermata la sua capacità di confrontarsi efficacemente con la realtà.

L’ottimista traduce il suo potenziale in potenza presente e si auto sviluppa senza bisogno di aspettare particolari motivazioni e supporti dall’esterno. Così riesce a trascinare gli uomini, a guidarli verso una meta. Con l’ottimismo si riesce a superare gli ostacoli, si è aperti a nuove soluzioni e si possono trasformare gli svantaggi in opportunità.

Un’organizzazione costituita da individui ottimisti, o che assegna agli ottimisti i ruoli cruciali, ha dei benefici. Gli ottimisti infatti tendono ad essere più produttivi dei pessimisti quando, per esempio, c’è forte tensione.

Pensiamo cosa può accadere se, in linea con ciò, si applicano criteri e indicatori specifici nella selezione e nella formazione delle persone all’interno delle organizzazioni. Selezionare in rapporto all’ottimismo consente di ridurre i costi, con un miglioramento della produttività e del livello di soddisfazione delle persone e dei gruppi aziendali.

L’ottimismo è uno stato d’animo, non un’emozione.

Questa differenza è molto importante.

Lo stato d’animo, infatti, comporta una situazione razionale che si costruisce mentalmente e in cui ci si arriva con la volontà. L’emozione, invece, istintuale e irrazionale, viene riconosciuta dalla persona quando questa ne è già posseduta.

Si può nascere ottimisti? A qualcuno questa fortuna è toccata… si può però diventarlo!

Allora in questo inizio del nuovo anno, desidero suggerire ad ognuno di noi di provare a prendere consapevolezza del proprio stato d’animo e di agire di conseguenza.

Con buona probabilità potremmo avere questi risultati:

  • Pragmatismo e proattività;
  • Positività, ossia adattamento del proprio io all’evidenza, cogliendone opportunità migliorative;
  • Tempismo nell’affrontare le situazioni, agendo nel presente;
  • Mantenimento di una buona armonia, gioia di vivere e passione.

Ah, a proposito… Buon 2014 a tutti!